Sorpassare il confine sembra quasi un miraggio ad oggi: si temono conseguenze per l’Italia sul fronte economico.
Tra i lavori in corso e le conseguenze causate da eventi estremi, la circolazione ferroviaria tra Italia e Francia sembra essere quasi svanita. Gli interventi sono all’opera, certamente, ma come sempre i tempi di attesa sono sempre molto lunghi. Come si risolve l’assenza dei treni per attraversare il confine?
L’assenza di treni al confine con la Francia
I treni che una volta attraversavano senza problemi il confine tra Italia e Francia, adesso sono quasi tutti spariti. Dal 27 agosto, quando una frana si è abbattuta nella Savoia francese a causa del maltempo, la linea del Frejus è stata interrotta.
Il blocco di Tgv, dei Frecciarossa e degli oltre 170 treni merci settimanali, si aggiungono alla chiusura del traforo del Monte Bianco, prevista dal 16 ottobre al 18 dicembre. Una chiusura dovuta alla necessità di realizzare interventi di manutenzione “non procrastinabili”.
Quali sono le alternative?
Per andare in treno dall’Italia alla Francia, a questo punto, le uniche soluzioni prevedono tempi di viaggio di quasi una giornata. I percorsi disponibili infatti sono limitati a quelli del valico di Ventimiglia e a quelli con Austria e Svizzera.
Opzioni che potrebbero distogliere i turisti, e non solo, dall’idea di affrontare un viaggio così insidioso. A preoccupare sono proprio le ripercussioni sul fronte economico che potrebbero abbattersi sul nostro Paese.
Il presidente della Federazione autotrasportatori Italiani Paolo Uggè, rilancia l’allarme sul rischio dell’isolamento per l’Italia, che si trova ormai sempre più distante dal resto d’Europa.
Tutti i blocchi al confine Italia-Francia
Il valico del Brennero – che vede il 70% dei flussi commerciali tra l’Italia e il resto d’Europa – deve combattere però con le restrizioni recentemente introdotte dall’Austria, che ha intensificato i controlli e il monitoraggio dei transiti per questioni migratorie.
Il valico del Gottardo con la Svizzera è sottoposto invece a continue chiusure per le manutenzioni. Dal 10 agosto, infatti, il traforo che collega la Lombardia con Svizzera e Germania è rimasto chiuso per oltre un mese.
Infine, il traforo del Monte Bianco – che permette il passaggio di 10 milioni di tonnellate di merci all’anno con la Francia – dovrà chiudere per manutenzioni urgenti fino a dicembre.
Il presidente Fai-Conftrasporto, dichiara: “Il rilancio infrastrutturale è fondamentale se non vogliamo che le merci prodotte e trasformate nelle nostre imprese restino sui piazzali”. “La Cina con la Via della Seta, che ha trovato governi del passato accondiscendenti a tale ipotesi, non è che una conferma della strategicità del tema dei trasporti per lo sviluppo dell’economia di un Paese“, aggiunge.